December 24, 2008

メリークリスマス。Buon Natale ^^


A gentile richiesta del nostro caro Cinghius metto su una composizione di scatti fatti qua e là, ma se volete vedere le vere luminarie andate qui.

A Tokyo il Natale è una semplice e pura festa commerciale, molto simile a quella che per noi è la serata di San Valentino; con la famiglia ci si riunirà in occasione del ben più celebrato e amato Capodanno. Domani e dopo si andrà regolarmente al lavoro, e nessuno riceverà e scriverà decine di sms dalla mattina alla sera.

Già dai primi di novembre si son viste le prime decorazioni. Praticamente le zucche di Halloween si sono trasformate in luci colorate e strenne... Ovunque pacchetti e fiocchi e, soprattutto, golosissime Christmas Cake. Proprio stasera ne assaggerò una ricoperta di bottoncini di cioccolato :)


La mia piccola Yuka-chan non vedeva l'ora di indossare il kimono e posare per qualche scatto natalizio, felice di augurarvi Buon Natale dal Sol Levante☆

December 16, 2008

新しい洋服。Aspettando la neve.


A Tokyo fa finalmente freddo.
Non che ami troppo la stagione invernale, sia ben chiaro, ma le recenti giornate con 18° di temperatura e gli onnipresenti articoli sul cambiamento climatico mi avevano messa un tantino in agitazione. E poi Yuka-chan è felice di poter finalmente indossare maglioncino di lana e gonna ^^

Siamo state a lungo in silenzio, e ci scusiamo tanto con i nostri affezionati lettori che ci reclamano da un po'.
Nei rari momenti di riposo abbiamo avuto l'occasione di goderci delle splendide giornate limpide, a passeggio per luoghi famosi e affollati (avete già indovinato dove si trova la piccola Yuka-chan nella foto sopra, vero?).

Ma ci siamo anche deliziate con ottimi piatti di cucina tipica, e senza andare troppo lontano.


Infatti, in occasione del Shichi-go-san (festa in cui si celebrano i bimbi di 7, 5 e 3 anni), nell'Inari Jinja vicino casa ci siamo fatte una bella scorpacciata di iwashi-genkou (spiedini di polpette a base di sardine),


di ottimo kuri-gohan (riso alle castagne) e di deliziosi salsicciotti arrosto.


Al momento la temperatura si è assestata sui 12°, piove davvero di rado e il cielo è tinto di un bel celeste che scalda il cuore.
A Tokyo sarà difficile vedere la neve, ma ce n'è già tantissima nel luogo in cui sposteremo per le ormai imminenti vacanze di Natale. Ho già pronte le mie mitiche Onitsuka Tigers :)

Rimanete sintonizzati...


November 16, 2008

Lontano dalle mille luci di Tokyo.


Durante il ponte della Festa della Cultura, che ci ha permesso di inanellare ben 3 giorni (in realtà due e mezzo) di vacanza, io e Yuka-chan siamo state a fare un giro nella Prefettura di Chiba.

La mattina ci siamo svegliate con il canto degli uccellini e il profumo di tatami. Pensando di sognare ancora, abbiamo fatto scorrere la finestra di carta di riso e fuori c'era davvero un paesaggio diverso.
Tra le cose che mi piacciono di più del Giappone, c'è la naturale convivenza di due mondi davvero estremi, e per saltare da uno all'altro basta prendere un treno regionale.


Insomma, nessun fiume di persone che a passo cadenzato si precipita negli inferi della stazione, nessun viaggio schiacciata tra i corpi di decine di estranei, con gli occhi chiusi e in attesa dell'annuncio della tua fermata. Solo il silenzio della campagna, la bellezza di una camelia tutta in boccioli e un cielo blu sfilacciato di nuvole. Qua e là qualche tocco di rosso, in attesa del pieno momiji (il cambio di colore delle foglie, tanto amato in Giappone).

Basta allontanarsi di poco da Tokyo per ritrovare il mare con i suoi veri colori.


Come nella mia Isola di origine anche qui i porti sono modesti, incastonati nel blu del cielo che si fonde con il mare. Queste due foto sono scattate nel porto di Choshi, la punta est della Prefettura di Chiba.


Dal duro lavoro di tante persone, ogni giorno le rive strabordano di pesce freschissimo che finirà nelle tavole di esigenti gourmet.


E il sapore del pesce appena pescato è tutta un'altra cosa. Me n'ero quasi dimenticata, abbagliata dalle bellissime confezioni di bento che ogni giorno adornano la mia pausa pranzo.
Ma il vero sapore del mare è tutta un'altra cosa.

October 17, 2008

Aggiornamenti dal Sol Levante ^^


Come molti di voi già sapranno, per un po' di tempo io e Yuka-chan vivremo in Giappone.
Per la mia gattina è la prima volta, ma essendo stata creata dalle abili mani di una giapponese capisce tutto perfettamente e si è subito ambientata ^^
Qui sopra la vedete ritratta mentre qualche giorno fa guardava incantata le insegne luminose dal finestrino del Narita Express, la sera del nostro arrivo.

Ed è stata subito abituata bene, con un'accogliente cena a base di freschissimo sushi di stagione e superbo champagne rosè...


Ma la sorpresa più grande è stata un'altra.
Appena arrivata a casa, ha infatti incontrato una gattina dolcissima, alta ed elegante proprio come la sua mamma Vivi-chan. Si chiama Fujiko-chan e, così come la sua mamma fa con me, è sempre pronta ad ascoltare la mia Yuka-chan e a starle vicino in tutti i momenti, che siano essi tristi o felici.


Ormai sono davvero inseparabili e guai a non portarle tutte e due quando si fa qualcosa di speciale. Eccole qui sotto mentre respiravano i fumi benefici di un famoso Tempio di Tokyo, dove fino al 25 Novembre si succederanno una serie di eventi fantastici, tra i quali il 20esimo anniversario del Tokyo Jidai Matsuri.


Quasi quasi vi proporrei un piccolo quiz. Qual'è il nome di questo famosissimo Tempio?

Un bacino speciale da Yuka e Fujiko a Mario di Japan Loverz, che oggi è un po' imbronciato ^^

*AGGIORNAMENTO*

Eccole qui mentre si fanno insieme una facial mask... :D

September 20, 2008

アルゲーロのワイナリー、サンタ・マリア・ラ・パルマ。ワインの源泉。Cantina Sociale Santa Maria la Palma. Sorgente di vino.


È stata una piacevolissima sorpresa trovare uno dei miei bianchi preferiti nella wine list del ristorante Al Tuguri, tappa obbligata per gli amanti della rivisitazione gastronomica algherese.
Apre la lista dei bianchi l'onnipresente Sella & Mosca, seguita da più o meno famose Cantine e Aziende vinicole dell'Ovest Sardegna. Ma il mio sguardo, quasi rassegnato a doversi spingere verso la coda della lista (generalmente occupata dal top in qualità e, aimé, prezzi), si è felicemente posato in fondo pagina, sullo Chardonnay DOC della linea Gran Crù.

A casa mia hanno sempre trovato porte spalancate i vini della Cantina Sociale Santa Maria la Palma, nata nel 1959, quando, in base a un provvedimento nazionale, una vasta superficie di terra fu espropriata e concessa ai braccianti agricoli.
Oggi la cantina si è trasformata e ingrandita e ottiene vini di alta qualità, che basano le loro caratteristiche soprattutto sulla fragranza, la freschezza e l'intensità dei profumi.

Niente di meglio quindi per accompagnare un delizioso percorso gastronomico a base di pesce freschissimo delicatamente elaborato, concluso con una vellutata crema catalana che io e Yuka-chan abbiamo gradito moltissimo :)


Ed ecco uno scatto per tutti i fan della mia gattina...

September 06, 2008

Il magico mondo di Antonio Marras.


Che non faccio parte dell'ambiente della moda è chiaro anche dalla mia allergia a toccare o solo guardare capi invernali durante l'estate, ma una fotina all'atelier di Antonio Marras in Piazzetta Civica ad Alghero ci è scappata.
Anzi, un paio.


Impossibile non amare i suoi tagli voluttuosi e allo stesso tempo poetici.
I toni dell'autunno così caldamente attraenti da far desiderare una bella folata di foglie gialle.
Adorabili anche i suoi manichini, scopiazzati qua e là dalle vetrine di qualche centinaio di metri più su.

Grazie ad Antonio, pare che la mia amata cittadina dorata si stia popolando di amici dal Sol Levante. Richiamo sempre più irresistibile...

September 01, 2008

Capitan Yuka☆ e le meraviglie della costa.


Da troppo tempo non provavo l'ebbrezza di lasciarmi alle spalle il Porto di Alghero e i suoi campanili, così giovedì scorso io e Yuka-chan siamo salite a bordo dell'Andrea Padre, un 18 metri famoso per i suoi fantastici servizi diving, per concederci una meravigliosa gita sulla costa.

Chiaramente ha capitanato lei... ^^


Ho fatto tanti piacevolissimi bagni nelle calette intorno a Capocaccia, complice una giornata meravigliosa e un mare così calmo da sembrare uno specchio.


Pranzo spettacolare ancorati a Cala Inferno costituito da antipasto tipico sardo, spaghetti al granchio, soutè di cozze e vino bianco a volontà; poi caffè e mirto.

Un'altra sosta sotto l'incantevole Punta Giglio e poi ritorno in Porto con le luci dorate del tramonto e... maglietta incredibile :)
Bentornato a casa Nicola!!!

Una domenica all'Ancora di Alghero☆


È un mare cristallino quello che si intravede attraverso le frange degli ombrelloni in stile tropicale, che ad ogni tocco di vento ti ricordano che sei beatamente in vacanza.

L'Ancora è uno stabilimento storico del Lido di Alghero, da sempre curatissimo e completo di servizi semplici ma funzionali. Geniale la doccetta sotto la torre di controllo in stile Baywatch, che funziona con una leva a pressione permettendo di risparmiare l'acqua.


Con Yuka-chan ci siamo fatte bei pisolini all'ombra, intervallati da lunghe nuotate e passeggiate con vista mozzafiato sul Porto di Alghero.


Attorno a noi un leggero chiacchiericcio in tutte le lingue del mondo: inglese, francese, spagnolo, cinese, sardo...^^
Nel lettino accanto, c'era pure un uomo giapponese... Speriamo che non si sia scottato sotto al sole!


August 30, 2008

ただいま!Mare, sole e "colazione Mario" ^^


Ah, che fatica!
Andare al mare e fare il bagno nell'acqua trasparente con vista su Capocaccia, mangiare cibi deliziosi e fare lunghe passeggiate per il porto di Alghero non è mica un gioco da ragazzi eh... :D
Se la mia pelle non fosse color caramello e la mia casa invasa dalle cose da sistemare, penserei di aver sognato. Questa settimana è letteralmente volata via, sigh!

La mia piccolina per la prima volta ha preso l'aereo con me. Ci siamo gustate il decollo e il panorama notturno dal finestrino.


Il viaggio è stato comodissimo e in un'ora ci siamo trovate a destinazione.


Io e Yuka-chan non siamo amanti del dolce, così questa è la meravigliosa colazione che ci siamo concesse la mattina seguente:

frutta fresca, focaccia sarda e misto di salumi e formaggi. Dedicata al nostro carissimo Mario, un vero otaku della combinazione "crudo maionese e brie", con cui abbiamo preparato i panini per la spiaggia.


A prestissimo per raccontarvi le nostre avventure!!!

August 19, 2008

Buon viaggio, Nico-chan☆


Oggi con Yuka-chan siamo andate a salutare il nostro caro Nicola, in partenza per il suo secondo viaggio in Giappone ^^

La sua valigia era pesantissima! Secondo Yuka-chan, Nicola ha portato troppi regali (tra i quali anche i nostri... eheh... )

Per fortuna non gli hanno detto niente ed è partito senza problemi :)

Buon viaggio Nicola e salutaci Shiho-chan!!!

August 08, 2008

Tutti al mareeeee


Purtroppo manca ancora qualche manciata di giorni alle nostre vacanze in Sardegna, così intanto io e la mia piccola Yuka-chan ci alleniamo per i divertimenti da spiaggia.
Niente di meglio della palla per allenare il corpicino...


E per divertire la mente, il nostro amatissimo Sudoku...


Buone vacanze a chi è già al mare!
Tra poco arriviamo anche noi ^^

August 07, 2008

Geiko per un giorno. Ricordi giapponesi, 3° puntata.


[continua dal post precedente].
La visita ci porterà via almeno un'ora, così decidiamo di riposarci e pranziamo nei dintorni.
Più che per le sue fortificazioni, questo castello è noto per le meravigliose pareti interne dipinte dai pittori della scuola Kano, divenuta famosa dopo il 1500 per le sue raffigurazioni paesaggistiche e le scene in tradizionale stile cinese (la foto è di M-san, che ringrazio di cuore! io non avrei mai potuto trasgredire e fotografare l'interno del castello^^). La mia amica mi fa notare che il pavimento sotto i nostri piedi scalzi scricchiola producendo un rumore che ricorda il verso dell'usignolo. Con questo stratagemma nel castello era difficile introdursi di notte senza rivelare la propria presenza. Il giardino del castello è curato nei minimi dettagli e se si osserva con attenzione si può scorgere la presenza di omini nascosti tra i cespugli che in religioso silenzio e protetti da tute e maschere contro gli insetti estirpano erbe indesiderate e raccolgono gli aghi dei pini.


Dopo questo tuffo nel Giappone feudale, saliamo su un bus in direzione Kinkaku Ji, noto a tutti come il Padiglione d'Oro. Durante le mie lezioni di giapponese, le mie insegnanti utilizzavano spesso foto di luoghi famosi, tra cui questo meraviglioso tempio. La sensazione è sempre quella di entrare in un dipinto, ogni cosa è perfettamente al suo posto e l'unica cosa che ti riporta alla realtà è la presenza delle altre persone. Non posso fare altro che scattare numerose foto per essere sicura di ritrarre al meglio questo tempio che sembra sospeso sull'acqua, cercando di includere i bellissimi rami dei pini che si insinuano nella mia visuale. Il tempio non si può visitare internamente, così ci rassegnamo a seguire il percorso obbligato nel parco che regala viste nuove e sempre incantevoli del tempio. Ci fermiamo a gustare un tè verde accompagnato da un dolcetto di stagione tra i pini e le chiacchiere dei turisti. Notiamo due bei ragazzi italiani che cercano animatamente di fare amicizia con delle ragazze giapponesi. Io e A-chan ci scambiamo un'occhiata e scoppiamo a ridere... Dopodiché guardiamo l'ora, sono già le 18 e decidiamo di tornare verso la stazione, domani ci aspetta un'intensa giornata a Nara e dobbiamo effettuare il check in in hotel entro le 20...


A Kyoto ci sono tantissime altre cose da vedere, per dirne una le famose rappresentazioni di teatro Kabuki. Quasi tutte le guide suggeriscono di partecipare alla cerimonia del tè proprio a Kyoto, oppure di passeggiare nella famosa Via dei Filosofi possibilmente in primavera. Purtroppo il tempo a mia disposizione è stato molto limitato, ma la prossima volta cercherò di includere anche queste esperienze, tra le quali la visita del Toji, il tempio che vanta la pagoda più alta di tutto il Giappone.
Fino a qualche anno fa tutto ciò per me era solo un sogno, potevo viaggiare in questi ambiti luoghi solo attraverso i libri e gli occhi degli altri. Ma solo l'esperienza personale può regalare certe emozioni. Qualsiasi posto del mondo sognate di visitare, vi auguro di andarci presto per poterlo portare per sempre dentro di voi.

August 06, 2008

Geiko per un giorno. Ricordi giapponesi, 2° puntata.


[continua dal post precedente]
Sono le 17 e dopo esserci rinfrescate decidiamo di sfruttare le 2 ore e mezzo a disposizione per fare una passeggiata in centro, la cena verrà infatti servita in camera alle 19.30.
Kyoto è luminosa e arieggiata, ogni angolo sembra curato ad arte e si ha l'impressione di entrare in una cartolina illustrata. Entriamo nel parco Maruyama attraverso un gigantesco torii di pietra. Il fruscio degli abeti e davanti a noi decine di lanterne bianche dipinte di rosso e nero, turisti stranieri che per leggere la sorte agitano scatole di latta ed estraggono bastoncini numerati. Usciamo da quella che in realtà è l'entrata del tempio e, costeggiando la Shijo Dori, ci muoviamo verso il centro di Kyoto.
Dopo 10 minuti di negozi di souvenir e profumo di cibo si apre davanti a noi il fiume Kamo, sagome di persone che brulicano controluce, ristorantini e case che si affacciano sull'acqua. Pieghiamo sulla sinistra e dopo poco ci infiliamo nelle stradine lastricate che ci riportano verso la ryokan. Attraversiamo giardini perfettamente curati e due komainu di pietra ci guardano dall'alto dei loro piedistalli, a difesa di un portale che nasconde un tempio Inari chiuso al pubblico.
Ci imbattiamo in una coppia di maiko che accettano di farsi fotografare accanto ai turisti.


Verso le 19.20 rientriamo nella ryokan, e dopo 10 minuti ci viene servita una delle cene più buone che ho gustato in Giappone: diverse specialità di sashimi, verdure, tofu, tenpura, ecc.
Dopo esserci rifocillate andiamo a fare il bagno, rito che per i giapponesi si compie la sera prima di andare a dormire. Dopo esserci strigliate e risciacquate a dovere ci immergiamo nell'acqua calda e attraverso le ampie finestre della stanza del furoo godiamo del panorama delle luci della città.
Al ritorno in camera troviamo due grandi e morbidi futon, dove ci infiliamo dopo aver visto un po' di tv.

Dopo una gustosa colazione a base di frutta fresca, consommé e una selezione di sashimi, il sabato trascorre sotto il sole visitando i meravigliosi templi della città, a partire dal Kiyomizu-dera che raggiungiamo dopo una mezzoretta di cammino rifiutando le offerte dei porta-risciò che gentilmente si offrono di accompagnarci. Hanno tutti il fisico asciutto e atletico e indossano dei particolari calzari che li fanno sembrare dei personaggi di fantasia. Questo antico tempio, costruito più di mille anni fa, si arrampica sulla montagna e ci aspetta una lunga scalinata costeggiata da lanterne di pietra, portali e piccole costruzioni con appese centinaia di tavolette votive. Dopo esserci levate i sandali entriamo nel tempio e ci mettiamo in fila per poter pregare. È il mio turno. Dopo aver espresso il mio ringraziamento, batto la grossa campana a rovescio. Mi risponde con un gong che riecheggia a lungo per tutto il tempio.
Dopo aver visitato il complesso scendiamo per le stradine alberate laterali e ripercorriamo la strada verso la ryokan. I negozi che la mattina erano appena animati ora sono affollati da una moltitudine di turisti e studenti in gita scolastica, alcuni di essi offrono assaggi di dolci, tè e altre prelibatezze. Ci fermiamo un po' qua un po' là per ammirare i prodotti esposti e acquistare souvenir. Ritiriamo i bagagli che ci hanno custodito gentilmente presso la ryokan, acquistiamo un pass giornaliero e ci avviamo verso la stazione centrale dove depositiamo le nostre valigie in un coin locker (armadietto dotato di lucchetto a tempo). Saliamo sul bus, prossima tappa castello di Nijo... [continua]

August 05, 2008

Geiko per un giorno. Ricordi giapponesi.


Londra, agosto 2002. Con ancora il fiatone dopo aver corso per non perdere il treno, sprofondai nel morbido sedile di velluto viola e valutai se fare un pisolino oppure estrarre dalla borsa il mio nuovo libro, "Memoires of a Geisha". Ogni mattina eravamo in tanti a salire su quel treno delle 6 e 18, tutti più o meno assonnati e una dura giornata di lavoro davanti a noi. Ma io avevo i miei libri a tenermi compagnia, e da sempre le prime ore di sole sono per me le più dolci per sognare a occhi aperti e risolvere i rompicapo della mia vita. Optai per il libro e mi immersi nella lettura, le labbra rosse della copertina riflesse nel finestrino rigato da un paesaggio di mattoni rossi e cielo grigio fumoso, ogni tanto una banchina e dei visi nuovi. Mi immersi in un mondo sconosciuto e lontano e giurai a me stessa che un giorno sarei andata a Kyoto.

Tokyo, settembre 2006. È venerdì, sorrido e penso "thanks God it's friday".
Sono in Giappone, studio nell'accademia dei miei sogni e sto per salire su un treno superveloce chiamato Shinkansen. I miei genitori giapponesi mi hanno consigliato di non guardare troppo vicino dal finestrino, potrebbe venirmi la nausea. Ma con il pancino pieno dopo un teishoku menu (menu fisso) in un ristorantino della stazione di Shinagawa, sono in pace con il mondo e mi concentro per trovare il binario giusto. Niente di più facile in Giappone, dove tutto è scritto nel posto giusto e ben leggibile. Mentre aspetto il mio Nozomi Shinkansen delle 13.58 passa un fulmine sul mio binario e realizzo che sto per salire su un missile interplanetario.

Dopo circa due ore di viaggio una voce calma e suadente ci annuncia che stiamo per fermarci nella stazione di Kyoto. La stazione è nuovissima, luminosa e pulita, ai lati del grande corridoio caffetterie e negozietti vari, gente che si muove tra le vetrine e annunci in giapponese che riecheggiano nello spazio. Davanti a me le uscite elettroniche e la mia amica A-chan che sorride sotto un cappellino colorato e agita il braccio. Mentre ci avviamo verso l'uscita principale dalle grandi finestre traspare un cielo azzurro solcato da grattacieli e il nostro chiacchiericcio si mischia a quello della folla che si muove intorno a noi.
Rispetto a Tokyo la gente di Kyoto sorride e parla a voce più alta, le signore ridono con gusto e nell'aria c'è profumo di natura. Attraversando la città con il taxi mi rendo conto che i grattacieli intorno alla stazione sono solo un paravento che nasconde una distesa di casette dai tetti spioventi e stradine lastricate, a est montagne ricoperte di verde smeraldo.
Dopo aver percorso un lungo viale attraversiamo un ponte e capisco che stiamo entrando a Gion, quello che ancora oggi è famoso in tutto il mondo come il quartiere delle Geiko di Kyoto: qui nacquero le più famose case da tè giapponesi e dalla fine del sedicesimo secolo anche diversi teatri Kabuki, rendendo il luogo un paradiso dei divertimenti. Nell'immaginario occidentale, la "Geisha" viene purtroppo ancora vista come una semplice intrattenitrice del pubblico maschile; dopo l'invasione americana del Giappone, infatti, si definivano così le accompagnatrici dei quartieri di Tokyo. Con questo nome in Occidente si indica ancora adesso erroneamente la Geiko, che esprime invece la sua arte attraverso la musica, il canto, la danza e la conversazione. Ogni suo gesto deve rappresentare bellezza e armonia, e la Geiko lavora sodo per esprimere qualcosa di sublime anche nel semplice atto di versare una tazza di sakè.
Ma torniamo a Gion. Lasciata la via principale le stradine diventano pendii e davanti a noi si staglia la pagoda Yasaka, ciò che rimane di un tempio buddista una volta lì ubicato. La nostra ryokan (locanda) si trova poco più avanti, a due passi dal tempio Yasaka, nella zona est di Gion.
L'accoglienza è calda e festosa, si capisce subito che la conduzione è familiare, e anche il cagnolone che fino a un secondo prima sonnecchiava davanti alla reception viene a farci le feste. I proprietari sono incuriositi dalla strana coppia, soprattutto dall'occidentale che si rivolge a loro in giapponese; ci fanno qualche domanda discreta poi la signora ci accompagna nella nostra stanza. Il profumo dei tatami, un tavolino basso di ciliegio e dietro le porte scorrevoli l'ampia stanza da letto. Nell'angolo a destra è allestita una tokonoma, piccolo spazio che nelle case tradizionali giapponesi è dedicato all'esposizione di stampe o arrangiamenti floreali... [continua]

August 02, 2008

ミレーセのフォカッチャ、真似のできない味。La Focaccia del Milese. Imitazione impossibile.


お客さんの目の前で作られていて、ミレーセのフォカッチャは窯で焼かれ、アルゲーロ産のトマトが使われています。シンプルでありながら、この二つの要素によって、サルデーニャフォカッチャは他に真似のできない味を醸し出しているのです。
ミレーセのフォカッチャはいつも完璧で、友達とちょっとIchnusaビールを飲みながらでも、素敵なご飯になります。

Continua la serie dei post "riproposti" ^^
Questa volta avrei piacere a farvi rileggere la mia recensione sul "Milese", il mio bar-focacceria preferito di Alghero. Un piccolo viaggio attraverso ricordi e sapori inimitabili.

Focaccia sarda cotta nel forno a legna e pomodori di Alghero: questi i due ingredienti che rendono unico e inimitabile in tutto il mondo questo delizioso panino, preparato davanti agli occhi del cliente con ingredienti sani e gustosi. Mettiamoci poi l'aria salmastra, il canto dei gabbiani e l'atmosfera magica di una cittadina movimentata, che al tramonto diventa tutta d'oro con le sue mura antiche e i campanili che si stagliano maestosi.
Ottima come pranzo da portare in barca, la focaccia del Milese è per noi indigeni una tappa obbligata. Ma questo delizioso panino è ottimo anche per cena, da gustare con una birra Ichnusa ghiacciata in compagnia degli amici.
Il meraviglioso porto di Alghero e i gli antichi Bastioni faranno da cornice a una serata indimenticabile.

Bar Focacceria il Milese
Via Garibaldi, 11 Alghero (SS)
Sardegna

July 26, 2008

Japanese curry rice. Che delizia!


Oggi vi ripresento un post di circa un anno fa, quando nei primi giorni del mese di agosto mi è capitata la fortuna di poter gustare un delizioso curry rice giapponese preparato dalle sapienti mani della mia amica chef Chiaki.
Complice una serata non particolarmente afosa, tra chiacchiere serene e una bottiglia di vino fresco ci siamo gustate questa prelibatezza al chiaro di luna nella mia terrazza.

Questo piatto è stato introdotto in Giappone durante l'era Meiji, quando l'India era sotto il dominio britannico. Per questo motivo, in Giappone il curry rice viene catalogato come un piatto di origine europea e non asiatica.


La preparazione è un po' lunga ma semplicissima. Dopo aver fatto dorare in olio di semi le verdure (cipolle, carote e patate tagliate a tocchi) e la carne (a Tokyo si usa soprattutto carne di maiale, ma si prepara anche con manzo o pollo) in una pentola capiente e munita di coperchio, si aggiunge acqua e si fa bollire il tutto a fuoco basso per almeno 30 minuti.


Quando le verdure raggiungono la consistenza desiderata, si aggiunge il preparato per il curry (il cosiddetto roux, venduto in tavolette o in polvere; Chiaki ha usato quello della S&B, tra i più venduti) e si mescola fino a scioglimento completo per cinque minuti.
Nel frattempo si prepara il riso giapponese al vapore, che verrà poi servito insieme alla deliziosa salsa (generalmente il riso a sinistra e la salsa a destra) in un bel piatto capiente.
Armatevi di cucchiaio e... buon appetito! :)