May 20, 2008

La mia Sassari.


Ricordo quei lunghissimi pomeriggi di pioggia in cui, da bambina, sbirciavo le strade dalla finestra. Il nasino appiccicato al vetro e gli occhi curiosi. Quelle macchine colorate che, pigramente, scendevano e risalivano dal viale. Ogni tanto l'improvviso suono di un clacson e l'autobus che sbuffava al semaforo; attraverso i vetri appannati qualche figura immobile e di colore indefinito.

Ma anche l'euforia della domenica mattina presto, con la casa piena di sole, quando mamma sentenziava il suo: oggi andiamo al mare, anticipato dal profumo dei cibi che aleggiava in casa e che avremmo gustato più tardi all'ombra della "nostra" pineta. Vedendo quelle finestre allontanarsi mi sono sempre chiesta se poi la casa si sarebbe sentita sola, dimenticando presto questo pensiero distratta dalla mia Barbie e i suoi capelli arruffati. Per la via del mare i banchetti con la frutta e gli ortaggi, l'immancabile posto di blocco e finalmente quel concerto di cicale e salsedine.

In quei giorni di festa la mia città sembrava incredibilmente felice. Le voci dei vicini, durante la settimana sconosciute, cantavano e litigavano con divertenti e sempre nuove tonalità. Le signore ciarliere per strada, con quei pacchetti riccioluti e profumati. Bastava tendere l'orecchio per conoscere i dettagli di questa o quell'altra vicenda, storie interessantissime per le mie orecchie di bambina.

Il sabato mattina, qualche volta, si andava in centro passeggiando per Via Roma. C'era sempre un paio di scarpe da ritirare dal calzolaio di fiducia o un cappottino in lavanderia. Prima di arrivare a Piazza d'Italia ci si fermava sempre ad ammirare il meraviglioso giardino del Museo, o a scambiare due parole con qualche conoscente. Qualche volta ci spingevamo un po' più giù per vedere le vetrine di questo o quel negozio: passata piazza Azuni, le vie del centro storico si nascondevano dal cielo con le loro sfumature grigie, l'aria umida e l'eco di voci alte e stridule. Poi a un certo punto si risaliva e si decretava il "torniamo a casa".

La mia Sassari è un po' cambiata da allora.
Si è fatta più bella con strade e facciate rinnovate, e un tram elettrico collega i Giardini Pubblici con la Stazione passando per Viale Italia. Abbiamo un sistema di raccolta differenziata da far invidia al Giappone, con tanto di guida interattiva online. Le sterili polemiche che sentivo una volta sono diminuite e, al loro posto, ci sono proposte di miglioramento e tanti ragazzi pieni di voglia di fare.
Quasi quasi prendo le mie piante e me ne torno a casa ^^

何でもない会話 何でもない笑顔 何でもないからふるさとが好き。

May 08, 2008

Piccole grandi soddisfazioni.


今年も、テラスの花が咲いてくれました。毎朝、真っ白カラ、真っ赤の薔薇などに「素敵な一日をお過ごすように」と言われて、さわやかな気分になっています。

Anche quest'anno, i miei piccoli amici mi hanno regalato tanti tocchi di colore per rallegrare le mie giornate: una pennellata di fucsia dalla Portulaca, nuvole bianche dalla Calla e mille batuffoli rossi dal roseto Orange Meillandina.


E che allegria le margherite, con quelle corolle chiacchierine ^^


Finalmente, dopo un autunno infuocato anche il mio Rhyncospermum è esploso in un tripudio di fiorellini bianchi... Che profumo!!! ^^