November 16, 2008

Lontano dalle mille luci di Tokyo.


Durante il ponte della Festa della Cultura, che ci ha permesso di inanellare ben 3 giorni (in realtà due e mezzo) di vacanza, io e Yuka-chan siamo state a fare un giro nella Prefettura di Chiba.

La mattina ci siamo svegliate con il canto degli uccellini e il profumo di tatami. Pensando di sognare ancora, abbiamo fatto scorrere la finestra di carta di riso e fuori c'era davvero un paesaggio diverso.
Tra le cose che mi piacciono di più del Giappone, c'è la naturale convivenza di due mondi davvero estremi, e per saltare da uno all'altro basta prendere un treno regionale.


Insomma, nessun fiume di persone che a passo cadenzato si precipita negli inferi della stazione, nessun viaggio schiacciata tra i corpi di decine di estranei, con gli occhi chiusi e in attesa dell'annuncio della tua fermata. Solo il silenzio della campagna, la bellezza di una camelia tutta in boccioli e un cielo blu sfilacciato di nuvole. Qua e là qualche tocco di rosso, in attesa del pieno momiji (il cambio di colore delle foglie, tanto amato in Giappone).

Basta allontanarsi di poco da Tokyo per ritrovare il mare con i suoi veri colori.


Come nella mia Isola di origine anche qui i porti sono modesti, incastonati nel blu del cielo che si fonde con il mare. Queste due foto sono scattate nel porto di Choshi, la punta est della Prefettura di Chiba.


Dal duro lavoro di tante persone, ogni giorno le rive strabordano di pesce freschissimo che finirà nelle tavole di esigenti gourmet.


E il sapore del pesce appena pescato è tutta un'altra cosa. Me n'ero quasi dimenticata, abbagliata dalle bellissime confezioni di bento che ogni giorno adornano la mia pausa pranzo.
Ma il vero sapore del mare è tutta un'altra cosa.