[continua dal post precedente]
Sono le 17 e dopo esserci rinfrescate decidiamo di sfruttare le 2 ore e mezzo a disposizione per fare una passeggiata in centro, la cena verrà infatti servita in camera alle 19.30.
Kyoto è luminosa e arieggiata, ogni angolo sembra curato ad arte e si ha l'impressione di entrare in una cartolina illustrata. Entriamo nel parco Maruyama attraverso un gigantesco torii di pietra. Il fruscio degli abeti e davanti a noi decine di lanterne bianche dipinte di rosso e nero, turisti stranieri che per leggere la sorte agitano scatole di latta ed estraggono bastoncini numerati. Usciamo da quella che in realtà è l'entrata del tempio e, costeggiando la Shijo Dori, ci muoviamo verso il centro di Kyoto.
Dopo 10 minuti di negozi di souvenir e profumo di cibo si apre davanti a noi il fiume Kamo, sagome di persone che brulicano controluce, ristorantini e case che si affacciano sull'acqua. Pieghiamo sulla sinistra e dopo poco ci infiliamo nelle stradine lastricate che ci riportano verso la ryokan. Attraversiamo giardini perfettamente curati e due komainu di pietra ci guardano dall'alto dei loro piedistalli, a difesa di un portale che nasconde un tempio Inari chiuso al pubblico.
Ci imbattiamo in una coppia di maiko che accettano di farsi fotografare accanto ai turisti.
Verso le 19.20 rientriamo nella ryokan, e dopo 10 minuti ci viene servita una delle cene più buone che ho gustato in Giappone: diverse specialità di sashimi, verdure, tofu, tenpura, ecc.
Dopo esserci rifocillate andiamo a fare il bagno, rito che per i giapponesi si compie la sera prima di andare a dormire. Dopo esserci strigliate e risciacquate a dovere ci immergiamo nell'acqua calda e attraverso le ampie finestre della stanza del furoo godiamo del panorama delle luci della città.
Al ritorno in camera troviamo due grandi e morbidi futon, dove ci infiliamo dopo aver visto un po' di tv.
Dopo una gustosa colazione a base di frutta fresca, consommé e una selezione di sashimi, il sabato trascorre sotto il sole visitando i meravigliosi templi della città, a partire dal Kiyomizu-dera che raggiungiamo dopo una mezzoretta di cammino rifiutando le offerte dei porta-risciò che gentilmente si offrono di accompagnarci. Hanno tutti il fisico asciutto e atletico e indossano dei particolari calzari che li fanno sembrare dei personaggi di fantasia. Questo antico tempio, costruito più di mille anni fa, si arrampica sulla montagna e ci aspetta una lunga scalinata costeggiata da lanterne di pietra, portali e piccole costruzioni con appese centinaia di tavolette votive. Dopo esserci levate i sandali entriamo nel tempio e ci mettiamo in fila per poter pregare. È il mio turno. Dopo aver espresso il mio ringraziamento, batto la grossa campana a rovescio. Mi risponde con un gong che riecheggia a lungo per tutto il tempio.
Dopo aver visitato il complesso scendiamo per le stradine alberate laterali e ripercorriamo la strada verso la ryokan. I negozi che la mattina erano appena animati ora sono affollati da una moltitudine di turisti e studenti in gita scolastica, alcuni di essi offrono assaggi di dolci, tè e altre prelibatezze. Ci fermiamo un po' qua un po' là per ammirare i prodotti esposti e acquistare souvenir. Ritiriamo i bagagli che ci hanno custodito gentilmente presso la ryokan, acquistiamo un pass giornaliero e ci avviamo verso la stazione centrale dove depositiamo le nostre valigie in un coin locker (armadietto dotato di lucchetto a tempo). Saliamo sul bus, prossima tappa castello di Nijo... [continua]
August 06, 2008
Geiko per un giorno. Ricordi giapponesi, 2° puntata.
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buonasera! Sono ancora vivo , biologicamente parlando, ma anche se il tempo per sbirciare i blog e' diminuito ti penso sempre! A quando il prossimo viaggio nel sol levante?
ReplyDeleteSirdic! Ciao!!!
ReplyDeleteanche io ti penso sempre, quando torni a deliziarci con i tuoi superlativi racconti?
Le news arrivano presto nel backstage ;)
baci!!!
Dì la verità: tutti questi diari di viaggio in progress ti stanno facendo venire la nostalgia...
ReplyDeleteScherzo ovviamente, e immagino che in realtà la nostalgia sia perennemente presente :-)
Caro Chinghius:
ReplyDeleteesatto, la nostalgia vive in me e si placa solo quando torno ^^
Questi diari di viaggio un po' vecchiotti li ho ripescati tra i vecchi post, spero non vi dispiacciano. Sono le mie "parentesi da turista" mentre ho vissuto lì la prima volta.
Non vedo l'ora di pubblicare il nuovo diario in tempo reale :D
Baci e grazie perché mi segui sempre, comprendendo a fondo la mia passione☆
KK
Cara Kazu (o Kura, mi sa che è quella la "giapponesizzazione" del tuo nome), essendo colto da nostalgia acuta capisco bene come ti senti. E' la nostalgia che mi ha fatto iniziare a girare molto per blog a tema nipponico e scoprire il tuo, quello di Nicola e altri che seguo con curiosità ed interesse.
ReplyDeleteE' affascinante vedere e confrontare i diversi punti di vista delle persone sul paese e sulla cultura, le diverse esperienze (c'è chi ci vive da 10 anni, chi ha fatto molti lunghi viaggi, chi è stato - come me e mia miglie - turista per caso). E' un dono di cui farò tesoro se mai mi capiterà di tornarci.
Quindi, sono io che ringrazio te per ciò che comunichi attraverso il blog.
Alla prossima!!
Andrea:
ReplyDeletesarai sempre il benvenuto tra queste pagine☆
Penso che tu e tua moglie dovreste tornare al più presto in Giappone... magari mi venite a trovare un giorno, sarebbe bellissimo ^^
Un abbraccio!
Kazu
Kazu, hai intenzione di trasferirti là? :-)
ReplyDeleteOvunque tu sia, se ci capiterà di passare dalle tue parti, in Italia o fuori, con molto piacere!
Cinghius:
ReplyDeletela risposta giusta è che ho intenzione di ritornare là ^^
Se passate per la Capitale entro Settembre ci vediamo volentieri, altrimenti preparate i calzini senza buchi... ;)