October 13, 2010

Scene di quotidiana diversità.


A volte c'è un'aria così densa la mattina presto, quando le mille luci di questa città vanno finalmente a dormire e l'asfalto luccica opaco.
La sento picchiettare sul viso ancora addormentato, insinuarsi sotto la frangetta mentre cerco di tenere il passo insieme all'esercito di lavoratori che prenderà il mio stesso treno.


Condivideremo silenziosi questo breve viaggio, per poi distribuirci diligentemente ognuno nella propria giornaliera collocazione.

Ogni tanto però amo concedermi il percorso al contrario, magari proprio in uno di quei banalissimi giorni feriali in cui tutto è come da copione, tranne me che sono off.
Con la scusa di una commissione improvvisa accompagno mio marito fino alla stazione, aggrappata alla sua mano calda e protetta dal suo profumo. Lo saluto discreta accompagnandolo ai tornelli con lo sguardo, e finalmente mi godo quel tragitto controcorrente.

Le insegne spente e polverose, le finestre socchiuse; i fasci di cavi elettrici che corrono sinuosi. Appunto tutto distrattamente nella mente e me ne torno a casa, con il passo disincrono e il naso all'insù.

August 19, 2010

Il mitico "Contest per Otaku" di Youkoso Italia ^_^


Yuka-chan ha il piacere di segnalare un evento imperdibile: il Contest per Otaku di Youkoso Italia!

Dalla pagina del Contest:
"Come fatto negli anni precedenti per festeggiare la nascita di Youkosoitalia “1° settembre 2006″anche per festeggiare questo evento, vogliamo fare un piccolo regalo (otaku bako) che riceverà il lettore più veloce via posta ordinaria (SU FACEBOOK LE FOTO DEI PACCHI VECCHIE EDIZIONI).
Il pacco contiene degli economici e semplici oggetti simpatici (nuovi e originali) che però faranno respirare al futuro OTAKU odore di Sol Levante.
Il contest verrà avviato Martedi notte 31 agosto 2010 alle 23.59 e sarà chiuso alle 00.01 del 2 settembre 2010 (24 ore).

Trovate QUI le regole obbligatorie del contest PER PARTECIPARE ^^
In bocca al lupo a tutti!!!

July 14, 2010

Tokyo, lavoro e relazioni umane. Questi due (quasi) sconosciuti.

Yuka-chan impegnata in una delle sue attività preferite


Beccatevi questo monologo sardonipponico di una assolata mattina di mezza estate.
Location: la mia scrivania (tutta vetro e acciaio, oh si, presa da Nissen.jp con il 30% di sconto), nel mio appartamento al 4° piano, spazzato da un vento incredibile (ho appena visto una mutanda volare, tranquilli non è la mia).

Se non fosse per la mia incontrollabile necessità di incontrare, studiare e mischiarmi con gli altri esseri viventi, la mia vita potrebbe benissimo svolgersi tra computer, frigorifero e letto.
Triangolazione assolutamente plausibile, se consideriamo i molteplici tipi di lavoro online oggi disponibili che non prevedono necessariamente il contatto umano.

Tra di essi c'è sicuramente il desktop publisher freelance; figura che a Tokyo (e non solo) va moltissimo di moda.
Pensateci: per le Aziende significa spese di energia, affitto, mezzi di trasporto ecc. relative al dipendente praticamente azzerate. Il contatto con il collaboratore esterno avviene quasi esclusivamente via e-mail, e da esso ci si aspetterà semplicemente che consegni il lavoro nei tempi e nelle modalità pattuite. Poi, che dietro a quello schermo ci sia una donna, un anziano, una gattina di lana con poteri paranormali o chi più ne ha più ne metta, beh tutto ciò non rientra nelle dinamiche aziendali.

Ora però non illudetevi. Per lavorare con una certa responsabilità a Tokyo, la conoscenza quasi eccellente del giapponese non è un optional.
Il vero problema consiste nel fatto che questa lingua è costituita a mio avviso da uno scarso 30% di vocabolario scritto (o meglio formule verbali schematizzate) e da un abbondante 70% di linguaggio segreto e ignoto al resto del mondo.
Pensate semplicemente a come si rifiuta il sacchetto di plastica al supermercato. La cassiera vi chiederà se avete necessità di esso, e voi risponderete letteralmente "si". Ebbene, questa risposta significa no.

Ma lasciamo queste tematiche a post futuri, e torniamo al punto.
I miei sette anni da freelancer in Italia mi hanno trasformata, sicuramente indurita e indirizzata al pragmatismo, ma non ho mai sentito la necessità di rinunciare al contatto umano con il Cliente (sebbene in alcuni e per fortuna rari casi avrei preferito vederlo giusto in... cartolina).
In una società quasi esclusivamente basata sulla comunicazione digitale come quella delle metropoli giapponesi, dove tempi e spazi si dilatano inesorabilmente, perdere la cognizione del tempo e degli affetti è una condanna inevitabile.

All'inizio, nel pieno della mia italianità, mi sforzavo di incontrare gli amici, facendo salti mortali tra impegni improrogabili di tutti e districandomi tra catene infinite di messaggini decorati e scoppiettanti, che finivano regolarmente con un punto di domanda. E vai ancora di reply all...
Nei colloqui professionali cercavo sempre di esaltare il lato umano di questo bellissimo e inutile lavoro, riuscendo a strappare un sorriso al tantō di turno condividendo, attraverso le mie esperienze, un pezzettino di mondo esterno con i miei interlocutori. Confesso con orgoglio di aver anche ricevuto una lettera di ringraziamenti scritta a mano da quella che pensavo fosse la str...a di turno, che invece si augurava sinceramente di potermi rincontrare, prima o poi.

Dopo un anno sono letteralmente sfinita. E il bello è che sono solo all'inizio :)
Comunque state tranquilli, per me e Yuka-chan niente lavori da robottino per il momento.
Anzi, continuiamo a farci piacevoli chiacchierate lavorative e non con i nostri amati Clienti dell'IICT (sempre viva l'Italia), e in più serviamo soffici o fumanti drink agli strampalati clienti dello Starbucks di un noto ospedale internazionale del Centro.

Gli amici continuiamo a vederli, quelli importanti e che si contano nelle dita di una sola mano, conscie del fatto che anche noi siamo finite nella loro stessa condizione. Tutti gli altri, in particolare i giapponesi mascherati da italiani che, una volta compiuto il rimpatrio, si sono trasformati in tanuki, beh quelli li lasciamo felicemente al loro destino.

E ora ritiro il bucato prima che diventi una serigrafia del grattacielo qui davanti :)

June 30, 2010

Yuka-chan e il suo primo anno in Giappone.

Un po' come va di moda ultimamente sulla Rete, provo a riassumere in 10 punti il primo, avventurosissimo anno in Giappone della piccola Yuka-chan e della sua padroncina ^^


Antigravity lean dance move, Smooth Criminal by Michael Jackson

- 27 Giugno 2009: mentre il Mondo del Pop piange da due giorni la perdita del suo incontrastato Re, Yukina effetua il suo primo trasloco internazionale con soli 36 kg di bagaglio (e tanti vestitini nuovi in vista...);

- Nel mese di Luglio, Yuka-chan spegne la sua prima candelina in Giappone, e per festeggiare apre il suo primo conto bancario con 1 solo yen :)

- Il giorno di Ferragosto, Yuka-chan completa in 8 ore e 45 minuti la scalata del Fuji-san fino alla vetta, dalla quale ammirerà un panorama mozzafiato.

Il cratere del Fuji-san

- 18 Ottobre 2009. Yuka-chan mantiene il fioretto di recarsi ogni anno in preghiera al Senso-ji di Asakusa in occasione del Kinryu no Mai, la Danza del Dragone d'Oro.

- Nel mese di Novembre, Yuka-chan organizza la seconda incredibile festa di Compleanno in Giappone per la sua padroncina :)

- Dicembre: dopo anni di passeggiate tra i verdi viali della città di Setagaya, Yuka-chan cede alle lusinghe di Mickey Mouse e trasloca davanti al mare nella città di Urayasu, ricevendo in omaggio la vista giornaliera dei fuochi d'artificio di Tokyo Disneyland :)

- A Gennaio l'Anno Nuovo inizia con grinta sotto la protezione dell'amichetta Tigre, che Yuka-chan va a salutare presso il meraviglioso tempio Heigenji Kawasaki Daishi della città di Kawasaki.


- Il tanto atteso primo Hanami si festeggia nel meraviglioso parco Shinjyuku Gyoen, in una frizzante domenica pomeriggio di Aprile, tra delizie take-away e una pioggia di petali rosa.

- Il 13 Giugno Yuka-chan prende parte a uno dei più importanti festival estivi di Tokyo, il Sanno Matsuri (che quest'anno si è svolto a Nihonbashi), trasportando il tempietto omikoshi insieme ai membri della gloriosa Mitsui Fudosan :)


- Il giorno dopo Yuka-chan timbra con la zampina il suo primo contratto di lavoro presso una importante multinazionale. Tutto il resto è storia.

Per ulteriori aggiornamenti e continui scoop sensazionali accorrete numerosi nella Pagina Fan su Facebook! ^_^

April 14, 2010

Onsen e riflessioni di primavera.


Dopo un piacevole viaggio a bordo della Romance Car, con panorama compreso di splendidi sakura in piena fioritura ai lati dei binari, io e la piccola Yuka-chan non ci aspettavamo che arrivate ad Hakone il paesaggio fosse ancora più bello.
Dal capolinea di Hakone Yumoto ci siamo letteralmente arrampicate sulle montagne a bordo della Hakone Tozan line, per un viaggio mozzafiato di circa mezz'ora.

Foto by Marito-chan

Yukina ha saltellato per tutto il vagone indicandomi continuamente rami di ciliegio, oppure uccellini colorati e incurantemente svolazzanti sui binari, e facendo ciao ciao con la zampina a tutti gli addetti della ferrovia che al nostro passaggio salutavano con un leggero cenno del capo.

L'accoglienza all'Onsen è stata come al solito calorosa ma discreta, concedendoci subito la possibilità di rilassarci con un buon tè caldo.


Per poi fiondarci nel meraviglioso e caldissimo rotenburo in legno di pino, un'ampia vasca posizionata all'aperto e circondata da alberi in fiore, prenotata ad uso esclusivo per circa 40 minuti.


In Giappone recarsi all'onsen significa concedersi un breve ma intenso momento di pace, circondati dalla natura e coccolati dalle bollenti acque termali, che hanno il potere di rimetterci davvero a nuovo. Per non dimenticare l'ottima cucina tipica, ricca di cibi di stagione e di lavorazioni particolari legate strettamente al luogo in cui ci si trova, sempre abbondante sia a cena che a colazione.


Yuka-chan adora fare il bagno la mattina presto, quando la luce del giorno è ancora tenue e la sala dell'onsen è tutta per lei. L'acqua che scorre copiosa, i fiori della roccia che fluttuano delicati, l'aria calda che circola dentro ripulendoti dalla pesantezza della città.

Il luogo ideale per ricaricarsi dentro e fuori, una breve ma intensa pausa per riaffrontare con rinnovata energia la vita quotidiana, spesso piena di eventi poco piacevoli dai quali preferiremmo in molti stare lontani.

A volte io e Yuka-chan ci guardiamo di soppiatto e scoppiamo a ridere, pensando a come è cambiata la nostra vita negli ultimi due anni.
Ci ritroviamo proprio in Giappone, Paese che a volte sentiamo così estraneo e a volte, invece, così incredibilmente familiare. Sarà perché tra le nostre due Isole vive davvero un incredibile legame, fatto di folate di salsedine e abitudini radicate nei secoli. Sarà perché spesso ci si sente stranieri anche in casa propria.

Ringraziamo i nostri affezionati lettori e dalla nostra continueremo a leggere con rinnovato interesse chi ci racconta del Giappone attraverso i propri occhi, che siano quelli del turista innamorato o del salary man stressato o di chi condivide con speranza un sogno ancora da realizzare. O quelli di chi, come noi, il Giappone lo vive nel quotidiano, spoglio di tante illusioni e forse nella sua dimensione più cruda, ma sempre felice di condividere con il mondo le proprie piccole scoperte su questo Paese così intricato e affascinante allo stesso tempo.

Per il momento io e la piccola Yuka-chan vi lasciamo, ma con il dolce :)

PS. Questo blog è tornato alla normalità e serenità consueta, con buona pace di chi voleva che quel certo messaggio fosse definitivamente recepito.


April 05, 2010

Yuka-chan e il suo primo Hanami.

A Tokyo finalmente è arrivata la primavera.
Pare che il mese di Marzo sia il periodo più brulicante di traslochi, trasferimenti e start-up dell'anno, in quanto da Aprile tutto ricomincia e si veste di nuovo in occasione della stagione della rinascita.

E a proposito di Resurrezione, con la piccola Yuka-chan abbiamo approfittato della Domenica di Pasqua per fare una piacevole scampagnata sotto i fiori di ciliegio, in compagnia di altre due belle gattine... umane, che ci hanno reso la giornata indimenticabile :)

In Giappone fare hanami è il secondo sport nazionale, subito dopo il baseball... :D Scherzi a parte, sebbene l'hanami descriva semplicemente l'atto di ammirare i fiori di ciliegio, è una bella occasione per riunirsi con gli amici e le persone care per trascorrere una giornata all'aria aperta. Magari passeggiando in silenzio sotto un'infinita nuvola rosa e facendosi accarezzare dai raggi del sole in tipico stile Kyotese, oppure mangiando, bevendo e cantando letteralmente accampati sotto agli alberi come succede nei maggiori parchi di Tokyo.
Due stili completamente diversi ma gettonatissimi per "fare primavera".


Noi ci siamo adattate alle usanze del luogo in cui abitiamo e munite di una grossa scorta di delizie take out ci siamo recate nel maestoso Shinjuku Gyoen, lasciandoci cullare da migliaia di batuffoli rosa tra chiacchiere e risate spensierate.

Il vento un pò frizzante e il vociare tutt'intorno mi ha riportato a certe domeniche di primavera nella mia Isola natale, in cui incuranti del tempo incerto ci si riuniva in spiaggia per stare finalmente all'aria aperta. Ma al posto della sabbia dispettosa era tutto un volo di petali rosa, che si posavano birichini sui nostri manicaretti.


E per concludere ecco una bella foto ricordo che la mia gattina dedica a tutti i suoi adorati fan sparsi per il mondo.


March 19, 2010

Il teorema della lasagna sardonipponica.

Data una lasagna, l'angolo della teglia apposita inserita in qualsiasi forno tradizionale o combinato munito di sistema rotante è equivalente a 90°.

Un po' da terrorista, ma come potete osservare la data dell'Asahi Shinbun è di oggi :D

Dimostrazione: dopo aver misurato ogni angolo della teglia, ecco Yuka-chan che in un eccesso di zelo ne verifica anche i lati.


Per chi non avesse ben chiaro il problema, ecco qui l'introduzione.
La soluzione è arrivata ieri sera mentre mettevo via le pentole di terracotta, utilizzate normalmente per preparare nabe durante i mesi freddi, precisamente osservando il coperchio di quella media che, magia delle magie... non solo è tondo ma entra perfettamente in larghezza, riuscendo a dribblare perfettamente le dispettose scanalature concentriche della base del forno.


È bastato avere giusto l'accortezza di girare la teglia ogni 15 minuti (la resistenza è posizionata nel fondo).

Ed eccoci pronte a partire per il weekend lungo, munite di dono mangereccio per i nostri ospiti.
Che soddisfazione :D

March 18, 2010

Roll cake e altre novità di primavera.

Stamattina mentre leggevo assonnata l'Asahi Shinbun davanti al mio immancabile caffè espresso (fatto con la Musa Bialetti eh!), la mia Yuka-chan si è infilata tra i volantini pubblicitari, che ogni giorno arrivano allegati a strati multipli tipo lasagna interplanetaria (a proposito di lasagna, un lampo di genio mi ha forse fatto risolvere l'inghippo piatto rotante, ma prima di pronunciarmi devo fare l'esperimento...).

Si, insomma, dicevo i volantini. Tra pochi giorni sarà l'Equinozio di Primavera, che qui in Giappone è festa nazionale, e chiaramente tra le patisserie è guerra aperta a chi fa la torta e i dolcetti più belli per l'occasione.
Yukina si è innamorata di questa bellissima roll cake a base di sakura:


Gelatina di ciliegie, crema di ciliegie, insomma così primaverile che nel pan di spagna ci sono addirittura foglie di ciliegio tritate :)
Diciamo che se mi arrivasse come omedetō gift (i tipici doni di marzo per la promozione scolastica) non mi lamenterei di certo. Ma io sono un attimino fuori gioco... quasi quasi iscrivo Yuka-chan all'asilo ;)

Chiaramente tra i mille volantini c'era l'immancabile chirashi di Domino's Pizza, con la sua improbabile gamma di pizze fusion, tra le quali la famosa Bread Bowl Pasta, ovvero una pseudo-focaccia ripiena di pasta al sugo di gamberi (che lascio commentare a voi).
Come la sua padroncina, anche Yuka-chan è in astinenza da formaggio e indicava insistentemente la figura della Kuatoro Cheese Melt (dove "kuatoro" starebbe per quattro).

Prima o poi la vorrei assaggiare per curiosità.
In fondo l'esperimento della Quattro Stagioni di Pizza-la non era andato poi così male (ma ero in astinenza, lo confesso).

March 03, 2010

Di assiomi e pasticci: cronacha di un pomeriggio culinario sardonipponico.

la mia prima lasagna del 2010 ^^

Rimettere in discussione gli assiomi della mia beata e sardonipponica vita sembra sia diventato il mio sport ufficiale, ultimamente.
Tralasciando le nuove e giuste abitudini di comportamento sociale, frutto delle regole di rispetto comune tipiche di questo Paese e alle quali mi sono adattata volentieri, o l'impegnativa raccolta differenziata della spazzatura che mette in crisi gli stessi indigeni, o l'indecifrabile sistema di regole non scritte che devi imparare a tastoni, beh, su una cosa soltanto davvero non sono disposta a scendere a compromessi: le lasagne.

Ma andiamo per ordine.
Il profumo di questo piatto tipico della nostra italica gastronomia, così versatile nelle sue infinite preparazioni, è stato mio fedele alleato nel convincere il marito anti-microwave ad accessoriare la nostra cucina con uno stupendo e tecnologico forno combinato della Hitachi.


Fonte Rakuten Japan

Decisamente ridotto nelle sue dimensioni, incredibile nel suo utilizzo one-touch e facile da pulire. Come mia prima esperienza con il microwave (ebbene si, lo ammetto) non potevo chiedere di meglio, insomma.

Lo shock è avvenuto al primo, sofferto utilizzo del forno in modalità "tradizionale".
L'assenza delle apposite scanalature di guida per la teglia mi avevano effettivamente insospettita, ma sfinita dalla battaglia (comunque vinta) di convincimento del marito monello non mi sono soffermata troppo sui dettagli, dando per scontato che i forni elettrici di tutto il mondo si basino tutti sulle stesse leggi geometriche: la torta è rotonda, la lasagna è quadrata.

Ed ecco la bellissima pyrex della Iwaki con la quale ho allestito la mia prima lasagna del 2010, in versione vegetariana, ricca di verdurine grigliate e besciamella rigorosamente fatta a mano.
Per acquistarla mi sono recata al negozio munita di metro, non contenta ho comunque fatto la prova infilando la pirofila nello stesso modello di forno acquistato, in esposizione due corsie accanto.


Un capolavoro di design e leggerezza nella sua semplicità. Se non fosse che, appena infilata nel mio supertecnologico forno e compiuta una rotazione di appena 20° qualcosa si è inceppato.
Attenzione però... rotazione? E da quando i forni tradizionali ruotano? Sì certo, la spettacolare danza del darwīsh rotante tipica del microwave è apprezzata e rinomata in tutto il mondo, ma chi ha deciso che in modalità tradizionale il piatto debba ruotare?
Sconvolta dalla terribile scoperta e pervasa dallo sconforto, mi sono messa a sfogliare freneticamente il guide book del forno senza trovare traccia della possibilità di arrestare la rotazione. Tra i contenitori compatibili si raccomanda semplicemente di non utilizzare materiali inadatti nelle rispettive modalità, ma nessuna traccia dell'assioma rotante.

Dopo circa un'ora di tribolazioni e ricerche forsennate su internet, sono giunta alla conclusione che in Giappone anche la lasagna ha da ruotà. Trasferito il contenuto della teglia in due pirofile ovali (sigh!!!), me la sono cavata con giusto 30 minuti di ritardo sulla cena.
Che il maritino ha decisamente gradito, spazzolando la sua porzione e chiedendo il bis.

Io comunque non mi arrendo, e oggi vado a cercare una nuova pirofila rigorosamente quadrata ma abbastanza piccola da consentire la rotazione. Perchè per me la lasagna vuole quadrata ^^

February 24, 2010

Tokyo Tower e batticuore.


Per una serie di piacevoli coincidenze, ultimamente mi imbatto spesso nella trascendentale visione della Tokyo Tower.
Per esempio percorrendo la Sakurada Doori 桜田通, di ritorno dalle recenti numerose incursioni all'Ambasciata Italiana, luogo di pace popolato da persone incantevoli (il calore italiano abbinato all'efficienza giapponese, non esiste niente di meglio al mondo).

Stessa cosa ieri sera, mentre mi recavo all'ennesimo colloquio di lavoro.
Camicia bianca perfettamente stirata e allacciata, completo nero e capelli semi raccolti. Scarpine nere con un accenno di tacco e un fiocchetto frivolo, giusto per ricordare al mondo che sono femminuccia.


Ma torniamo a lei, la vera protagonista di questo post.
Ieri sera era tutta illuminata d'oro, nel suo consueto abito serale, e accanto a lei faceva l'occhiolino un morso di luna.
Appena rilasciata dagli inferi della Hibiya-sen e accarezzata da un'inaspettata brezza primaverile, camminavo spedita accompagnata da questa surreale visione, dimenticando quel leggero senso di disagio che regolarmente mi accompagna prima di qualsiasi incontro di lavoro.

A proposito, qualcuno mi deve spiegare perché i creative director giapponesi hanno tutti i capelli lunghi, sono abbronzati e portano solo t-shirt bianche o nere.

February 12, 2010

Giappone. Potere e splendore 1568/1868

fonte http://www.mostragiapponemilano.it/

Accolgo con piacere una segnalazione pervenuta via email che mi invita a presentare sul mio blog un importante evento culturale in corso fino all'8 marzo 2010: la Mostra "Giappone. Potere e splendore 1568/1868", ospitata presso il Palazzo Reale di Milano.

Info e prenotazioni online presso il sito ufficiale www.mostragiapponemilano.it



"L’esposizione, che si inserisce nel quadro delle attività dedicate nel 2009 dal Comune di Milano al Giappone, illustra con opere di altissimo livello, fra cui alcuni Tesori Nazionali mai visti in Italia, la straordinaria trasformazione culturale, sociale ed economica del Giappone nel corso di tre secoli, che vanno dal periodo di Momoyama (1568-1615) al periodo di Edo (1615-1868).

Paraventi, anche di imponenti dimensioni, rotoli verticali e orizzontali dipinti su carta e seta, ma anche preziose lacche e ceramiche, armature, tessuti e maschere racconteranno quell’affascinante capitolo della storia giapponese identificato con la nascita del mondo moderno, che si costruì intorno ai due fondamentali nuclei culturali e di potere: Edo (attuale Tokyo), capitale amministrativa, e Kyoto, capitale imperiale. La mostra affronta infatti proprio quel periodo cruciale in cui il Giappone moderno si formò attraverso l’intreccio e il confronto tra l’ambiente feudale e samuraico da un lato e la nuova borghesia finanziaria e imprenditoriale dall’altro, ma anche nella compresenza delle antiche tradizioni della corte imperiale.

Il breve periodo di Momoyama prende il nome dalla zona di Kyoto, divenuta sede del sontuoso castello fattovi edificare da Nobunaga. Il periodo è caratterizzato da una produzione artistica straordinaria in campo pittorico, ma anche delle arti applicate. Nuove scuole pittoriche fioriscono e sorgono centri d’artigianato di altissima qualità nelle lacche come nelle ceramiche, nei tessuti come nelle armi.

Il periodo di Edo è quello in cui la famiglia dei Tokugawa, conquistato definitivamente il paese, riuscì a esercitarvi un ferreo controllo congelandone il sistema feudale. Col titolo di shÿgun, la massima autorità politica, amministrativa e militare del Giappone, conferito a Ieyasu dall’imperatore nel 1603, questa famiglia governò il paese per due secoli e mezzo isolandolo pressoché totalmente anche dal resto del mondo. Questa pax Tokugawa determinò nel paese un impressionante sviluppo sia urbano sia della classe borghese, finendo per minare dall’interno il predominio dell’aristocrazia di spada dei daimyÿ, i feudatari, e dei samurai, loro vassalli [...]".

Semplicemente imperdibile.

February 09, 2010

Tempo di voltare pagina.

Ci sono già stati altri periodi medio-lunghi in cui, per motivi vari, non ho trovato il tempo per aggiornare questo blog. Momenti pieni di impegni, pensieri, riflessioni, ma anche di innumerevoli corse sulla metro per cercare di accelerare i tempi di ambientamento "in questo popoloso deserto che appellano... Tokyo".

Questa volta, però, è stato un po' diverso. Non c'è stato giorno in cui non abbia aperto questo blog con l'intento di sforzarmi a scrivere qualcosa di nuovo, con la speranza di avere forse domani le parole giuste da dire. Ma quelle parole che speravo di dire - soprattutto a me stessa, beh quelle non sono mai arrivate.
Non per questo posso, tanto meno voglio dare a me stessa la giustificazione di strappare una pagina della mia vita. Semplicemente la volto, quella pagina.

Ed eccomi di nuovo qui a raccontarvi, sebbene in mega ritardo (Luca mi perdonerà), una piccola recente avventura della mia gattina Yuka-chan...

...che con grande piacere ha posato insieme a Luca durante una piacevole cena tra amici di blog (e non solo) in una pizzeria di Tokyo.
Per me è stata una bella occasione per ritrovare un po' di quella chiassosa allegria che, effettivamente, un pochino mi manca quaggiù. Ma anche per scambiare due chiacchiere con chi vive la mia stessa esperienza in mille altri modi, cercando di dare il meglio di sè senza scendere a ingiusti compromessi.

Un sentito grazie di cuore a Luca e alla sua fantastica e sorprendente famiglia, a Mu e alla sua dolce metà, a So, a Marcello e agli altri ragazzi seduti in fondo con cui purtroppo non son riuscita a chiacchierare.